Documentari

 

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 "CARLO URBANI- HO FATTO DEI MIEI SOGNI LA MIA VITA" di Riccardo De Angelis, Romeo Marconi durata 50 minuti 

A vent'anni dalla tragica scomparsa, il documentario ripercorre la vita del medico Carlo Urbani che per primo identificò la SARS nel corso dell'epidemia esplosa in Vietnam nel 2003, bloccandone la diffusione. La narrazione è affidata alle testimonianze di parenti, amici e alle numerose immagini e filmati di repertorio che ritraggono i momenti più significativi del percorso umano e professionale di Carlo Urbani: dal viaggio in Cambogia, al trasferimento in Vietnam, dal Premio Nobel assegnato a Medici Senza Frontiere, di cui è stato Presidente, fino all'impegno pagato con la sua stessa vita per evitare il diffondersi su scala mondiale del terribile virus SARS.

 

TUTTO E’ QUI di Silvia Luciani durata 68 minuti 



Quando il terremoto più forte degli ultimi cinquant’anni colpisce il centro Italia, Federica,45 anni, vede distrutto il suo sogno, un asilo nel bosco. Maria, 85 anni, perde tutto, compresa la sua casa. Entrambe non possono lasciare il paese in cui vivono come invece hanno fatto tutti gli altri. Si ritrovano sole a cercare di rimettere in piedi le loro vite. Federica ricostruisce l’asilo all’interno di una tenda Yurta. Maria cerca di resistere in un piccolo container donato dalla Protezione civile per sopravvivere nel luogo da cui non si è mai mossa. Ma nel villaggio, vivono ancora i bambini, gli unici veri abitanti che affrontano la solitudine di quel piccolo angolo di mondo abbandonato, dove tutto sembra perduto. Attraverso la loro immaginazione sembra esserci una speranza nel futuro, il qui e ora, nella meraviglia possibile di una realtà mutata.

 

 BELLEZZA, ADDIO di   Carmen Giardina, Massimiliano Palmese durata 78 minuti 

 

Nel 1996 uno scoop giornalistico rivela all'Italia che il poeta Dario Bellezza è malato di AIDS: la notizia segna l'inizio del suo calvario. Additato per strada come un appestato, il poeta si chiude in casa per difendere la propria privacy rivendicando il diritto a rivolgersi a cure sperimentali, in mancanza di un vaccino sicuro contro l’HIV. Detto “il Rimbaud di Monteverde” per il precoce talento poetico e per la fuga da casa, amico di Amelia Rosselli e di Aldo Braibanti, Dario Bellezza è stato inquieto protagonista di una stagione culturale romana di grande splendore, condivisa con Sandro Penna, Alberto Moravia, Elsa Morante, Anna Maria Ortese e molti altri. "Miglior poeta della nuova generazione” secondo Pier Paolo Pasolini, dopo gli anni della Neoavanguardia Dario Bellezza rimette al centro del discorso poetico l’io e le sue passioni, le invettive e le licenze, gli amori e la morte, in una lingua esplicita e barocca. Omosessuale provocatorio e controverso, lo definivano “il nostro poeta maledetto”. “Semmai benedetto, dalle Muse" replicava lui, col suo spirito polemico e irriverente.



 

QUEL SABATO NERO” di di Stefano Gabriele e Fausta Speranza. durata 40 minuti 

A 80 anni dal rastrellamento del quartiere ebraico di Roma da parte delle forze naziste si ricordano i tragici eventi con riprese sui luoghi e approfondimenti, anche alla luce degli ultimi studi dopo l’apertura alla consultazione della parte degli Archivi Vaticani relativa al pontificato di Pio XII.

 



LA GRANDE SFIDA regia Fedora Sasso durata 56 minuti 

La storia dell'ambientalismo dalla rivoluzione industriale ai giorni nostri. Lo sviluppo economico moderno e il suo impatto sul pianeta. Come sarà il mondo di domani? Molto dipenderà da noi, perché la grande sfida del futuro riguarda proprio il nostro rapporto con l'ambiente.



FRANCESCA MORVILLO di Marta La Licata regia di Fedora Sasso durata 50 minuti 

Chi era Francesca Morvillo? Di certo il nome è indissolubilmente legato nella nostra memoria a quello di Giovanni Falcone. Ma Francesca è stata innanzitutto un magistrato, tra le prime donne a intraprendere la carriera appena fu possibile nel 1964. Una donna che ha abbracciato una vita complessa, blindata; è stata una donna saggia, volitiva, un’instancabile lavoratrice.





 About LAST YEAR. di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova durata 80 minuti  


Periferia di Torino. Celeste, Giorgia e Letizia, tra i 20 e i 27 anni, sono unite da una consapevolezza: in quanto donne cisgender, sono ospiti nel mondo del ballroom. Fenomeno nato a New York nella comunità LGBT latina e afro-americana, oggi presente e radicato anche in Italia. Qui hanno trovato uno spazio in cui essere padrone del proprio corpo al riparo da giudizi, pregiudizi o provocazioni. Le tre stanno per iniziare un viaggio che le porterà ad affrontare importanti decisioni. Giorgia è legata al suo luogo d’origine, Celeste e Letizia vogliono partire. Un coming of age attraverso un anno di vita, dove si incontrano e si scontrano sogni, desideri, dubbi e una voglia di lotta e di vita.

MIMMO LUMANO di Vincenzo Caricari durata 45 minuti 

Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, ideatore dei progetti di accoglienza degli immigrati volti a ripopolare il piccolo borgo calabrese. Nel 2016 la rivista Fortune lo inserisce tra le 50 persone più influenti del mondo. Nel 2017 è indagato per irregolarità burocratiche nella gestione del sistema di accoglienza. Nel 2018 viene arrestato ed esiliato da Riace. Il mondo si mobilita in sua difesa. Nel 2021 viene condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi. Il film ripercorre queste vicende, alternando momenti pubblici e privati.

 

IL TESORO DEL CASTELLO di Giorgio Incerti durata 44 minuti 

Sulla base del diario del sovrintendente Pietro Zampetti, una storia che narra la vicenda delle opere d’arte trasferite durante la Seconda guerra mondiale nel ’lontano’ castello di Guiglia, per sottrarle al rischio dei bombardamenti. Si trattava di centinaia di casse contenenti dipinti, statue, monete antiche, calici, crocifissi e tanti altri oggetti di inestimabile valore.

 

UOMINI IN MARCIA di   Peter Marcias durata 75 minuti

Uno sguardo indietro, al recente passato, per marciare insieme a chi ha combattuto e difeso un diritto, vitale e fondamentale, oggi sempre più negato e svilito nel suo significato etico: quello al lavoro e alla sua dignità. Voci di lotta, interviste, riflessioni vibrano nel magma fluttuante delle immagini di repertorio, a ricordarci che la storia siamo noi. Un viaggio istruttivo, tra sacrifici e scioperi, solidarietà e battaglie, operai e sindacati, contro diseguaglianze e ingiustizie: parole e concetti da non disperdere soprattutto oggi, al tempo precario della gig economy.

D’ANNUNZIOL'UOMO CHE INVENTO' SE STESSO di Francesca Pirani, Stefano Viali durata 60 minuti su google drive

Gabriele D'Annunzio come primo influencer della storia, in un documentario che utilizza diversi piani narrativi per scoprire un personaggio ancora tutto da conoscere. Tra fiction e materiale d'archivio raro ed inedito, con la narrazione attenta e partecipata di Giordano Bruno Guerri, seguiamo il progetto di vita di un artista che tutto ha dedicato alla rappresentazione del sé.

 

RIDATEMI LE MIE OSSA di Patrizio La Bella durata 80 minuti 

18 Settembre 1970, Ospedale San Giovanni di Roma, sala parto: Elvira partorisce Leondina al settimo mese di gravidanza. “Aveva una montagna di capelli neri e strillava come un’aquila”. Elvira non ricorda altro e quel pianto mai più sentito le ha condizionato l’intera esistenza. Purtroppo Leondina muore 2 ore dopo il parto e Elvira viene dimessa con tanto di bara, tomba e lapide a terra.

Il percorso di certe storie è impossibile da prevedere. Nella finzione comanda la logica, nella realtà non c’è logica.

Monica a 50 anni ha scoperto di avere 2 vite: nella prima è morta il 18 SETTEMBRE del 1970 e nella seconda è nata il 22 DICEMBRE del 1970.

È la storia vera di Monica, Ilaria e Elvira.




RIDATEMI LE MIE OSSA di Patrizio La Bella durata 80 minuti 

18 Settembre 1970, Ospedale San Giovanni di Roma, sala parto: Elvira partorisce Leondina al settimo mese di gravidanza. “Aveva una montagna di capelli neri e strillava come un’aquila”. Elvira non ricorda altro e quel pianto mai più sentito le ha condizionato l’intera esistenza. Purtroppo Leondina muore 2 ore dopo il parto e Elvira viene dimessa con tanto di bara, tomba e lapide a terra.

Il percorso di certe storie è impossibile da prevedere. Nella finzione comanda la logica, nella realtà non c’è logica.

Monica a 50 anni ha scoperto di avere 2 vite: nella prima è morta il 18 SETTEMBRE del 1970 e nella seconda è nata il 22 DICEMBRE del 1970.

È la storia vera di Monica, Ilaria e Elvira.